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Liguria. Detenuti psichiatrici, la Rems di Calice al Cornoviglio è realtà
di Fabio Lugarini
cittadellaspezia.com, 10 giugno 2022
La struttura residenziale nasce da una collaborazione tra il Ministero della Giustizia e quello della Salute. Avrà funzioni terapeutico riabilitative a permanenza transitoria ed eccezionale, sarà a numero chiuso e senza la presenza di Polizia penitenziaria. Le funzioni della Rems sostituiscono l’esecuzione delle misure di sicurezza negli ospedali psichiatrici giudiziari e nelle case di cura e custodia relativo a interventi urgenti per il contrasto della tensione detentiva determinata dal sovraffollamento delle carceri. Gaetano Brusa presidente del Tribunale di Sorveglianza di Genova ha illustrato come questa residenza superi gli ospedali psichiatrici.
Una struttura all’avanguardia che ospiterà venti detenuti. Il primo arrivo è previsto per la prossima settimana. Parte da qui l’esperienza della Rems, la Residenza per l’esecuzione delle misure di sicurezza, inaugurata questa mattina a Santa Maria La Cassorane di Calice al Cornoviglio. Al taglio del nastro erano presenti i vertici di Asl 5, le autorità civili, militari e religiose del territorio.
La Rems di Calice è la prima struttura in Italia che ospiterà pazienti provenienti da altre regioni sottoposti a misure detentive perché socialmente pericolosi e incapaci di intendere e volere nel momento della commissione del reato la seconda in Liguria, dopo quella di Genova Prà destinata all’accoglienza dei soggetti liguri, colpiti da misura di sicurezza detentiva.
La Rems si trova in un’area di 1.200 metri quadri, venne acquistata da Asl 5 nel 2014 per 1milione e 800mila euro. Per la ristrutturazione sono stati investiti circa 3milioni di euro. La struttura sarà gestita dal Dipartimento di Salute mentale e dipendenze di Asl 5 attraverso una convenzione con due cooperative di Lanciano, in provincia di Chieti, che si sono costituite ad hoc e aggiudicate un appalto regionale che prevede anche il comodato d’uso, rinnovabile nel tempo, dell’immobile e di tutto l’arredamento e la strumentazione con i quali è stata allestita la struttura.
“È un giorno importante per Asl 5 e tutto il territorio - ha spiegato il direttore Generale di Asl 5 Paolo Cavagnaro - lo Stato e la Regione. Qui verranno accolti i detenuti con problemi psichiatrici di altre regioni. La situazione di queste persone è di grande fragilità ed è compito del Servizio pubblico farsene carico per poterli curare e reinserire. La prossima settimana potrebbero già esserci i primi ingressi. Un finanziamento dello Stato coprirà tutte le spese di gestione e del personale. Asl darà il suo contributo con uno psichiatra che coordinerà la struttura, gestita da una cooperativa. Tutte figure professionali che garantiranno l’adeguata risposta alle necessità di questi cittadini”.
Nella Rems saranno presenti 18 infermieri turnisti, 8 oss, 4 riabilitatori psichiatrici, 4 ausiliari e uno psicologo, oltre ad educatori ed assistenti sociali. A questo staff si aggiungeranno 4 psichiatri che saranno presenti in struttura 12 ore al giorno e reperibili di notte, a cui si affiancherà uno psichiatra Asl, di raccordo tra la struttura e l’azienda, che garantirà 18 ore a settimana e avrà funzione di direttore sanitario.
La struttura residenziale nasce da una collaborazione tra il Ministero della Giustizia e quello della Salute. Avrà funzioni terapeutico riabilitative a permanenza transitoria ed eccezionale, sarà a numero chiuso e senza la presenza di Polizia penitenziaria. Le funzioni della Rems sostituiscono l’esecuzione delle misure di sicurezza negli ospedali psichiatrici giudiziari e nelle case di cura e custodia relativo a interventi urgenti per il contrasto della tensione detentiva determinata dal sovraffollamento delle carceri. Gaetano Brusa presidente del Tribunale di Sorveglianza di Genova ha illustrato come questa residenza superi gli ospedali psichiatrici.
“È un percorso iniziato anni fa con la chiusura degli ospedali psichiatrici giudiziari che erano a gestione prevalentemente giudiziario - ha detto -. Siamo passati a una gestione esclusivamente di tipo sanitario perché l’autore di reato malato psichico, prosciolto per il vizio totale di mente e ritenuto socialmente pericoloso dalla magistratura necessita di interventi che prendano in considerazione come la causa del crimine che ha commesso stia nella malattia. Giustamente se ricondotto nel tema della malattia, il tema dominante per il paziente è la cura della stessa. In termini giuridici viene definito internato, ma è considerato un paziente a tutti gli effetti. Si tratta di un dato fondamentale perché nella Rems si accede nel momento in cui la fase della malattia è più acuta, problematica e necessita di un’impostazione da parte della psichiatria di un percorso riabilitativo. La struttura non è caratterizzata da un ‘tempo che non cessa’, eterno. È un momento transitorio e necessario per impostare la cura nel progetto riabilitativo del paziente per poi rimetterlo sul territorio, anche in strutture comunitarie ed eventualmente anche poter consentire di rientrare nella sua famiglia, sempre seguito finché avrà bisogno dell’assistenza sanitaria al pari di tutti soggetti che sono malati, che non hanno commesso reati e che quindi non danno nessun segno di pericolosità sociale”.
La Rems di Calice è dunque una struttura all’avanguardia per la sicurezza e, oltre ad un sistema di videosorveglianza e antintrusione interno e esterno, godrà, sulle 24 ore, di un servizio di Guardie Giurate Particolari, dell’attento monitoraggio delle Forze di Polizia territorialmente competenti e dell’attuazione di un collegamento di emergenza fra la centrale operativa del servizio di vigilanza interno alla Rems ed il 112.
“Questa struttura nasce dall’esigenza di crearne una che potesse coprire tutto il territorio nazionale - ha spiegato Rosanna Ceglie direttore del Dipartimento di Salute mentale e dipendenze di Asl 5 - ed è stata individuata a Calice e accoglierà pazienti da tutti Italia. Nei prossimi due, tre anni potremo vedere come l’esperienza si realizzerà e quali saranno i risultati per mantenere la struttura di Genova per pazienti in dirittura di dimissione”.
“Sarà una sfida molto importante - ha aggiunto la dottoressa Elisabetta Olivieri direttore funzionale della Rems di Calice al Cornoviglio - che si qualifica a livello nazionale e sarà un lavoro di grande collaborazione tra gli operatori del settore, che ricoprono incarichi tutti diversi e si avvarrà di tutte le agenzie territoriali dalle forze dell’ordine locali e necessiterà di un’ampia collaborazione di quelle che saranno le agenzie dei territori di provenienza dei pazienti. Lavoreremo con persone provenienti da tutta Italia e verranno attuati progetti terapeutici riabilitativi e individuali con i vari dipartimenti. Sarà davvero importante confrontarsi con realtà che non conosciamo e che andremo a conoscere”.
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