“Sentivo di trovarmi davanti a
persone cui era stato tolto con la forza, il diritto di essere
uomini.
E anche ora continua a succedere.
Allora raccoglievo quelle voci insicure, voci che sanno di non essere accolte.
E SENTIVO LE RIPETIZIONI NON COME UN FATTO MUSICALE MA COME UN TENTATIVO RINNOVATO DI RAGGIUNGERE GLI ALTRI”.
Giorgio Antonucci, La nave del paradiso, p. 15
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