La psicologia della libertà di Peter Breggin |
Il testo che segue è la traduzione italiana di un intervento del Dr. Breggin durante la trasmissione radiofonica Live Like an American!
(Radio Report No. 23, The Savage Nation, 29 Giugno, 2009). Il testo e l’audio originali sono reperibili al seguente link:
http://breggin.com/index.phpoption=com_content&task=view&id=243
http://breggin.com/index.phpoption=com_content&task=view&id=243
Traduzione dall'inglese a cura di Erveda Sansi e Tristano Ajmone, febbraio 2013.
In questi anni ho esaminato, in qualità di psichiatra, innumerevoli casi di individui che sono andati fuori di testa con gli psicofarmaci. Molti di questi uomini, donne e bambini sono stati esaminati per casi legali, altri invece no. Quando ho riesaminato quasi un centinaio di queste storie di vita reale per il mio ultimo libro Medication Madness (La Follia Della Cura), ho iniziato a vedere un modello che io chiamo magnetismo farmacologico. Dal punto di vista tecnico questo nuovo concetto scientifico viene chiamato intossicazione anosonognosica*: non avere la percezione di essere intossicati.
Il magnetismo farmacologico ha quattro effetti basilari:
Primo, le persone che assumono psicofarmaci realizzano raramente quanto i farmaci li stanno danneggiando mentalmente o emotivamente. Spesso non riconoscono che, da quando hanno iniziato la terapia, sono diventati irrazionali, depressi, arrabbiati o anche euforici.
Secondo, quando realizzano di avere sensazioni emotive spiacevoli, il magnetismo farmacologico fa in modo che diano la colpa delle loro sensazioni a qualcos'altro e non agli psicofarmaci. Potrebbero arrabbiarsi con i loro mariti, mogli o figli e diventare aggressivi.
Oppure potrebbero dare la colpa a se stessi e commettere suicidio. Spesso confondono l’effetto nocivo degli psicofarmaci con i loro problemi emotivi.
Terzo, il magnetismo farmacologico fa sì che alcune persone si sentano bene come mai prima, quando in realtà stanno peggio che mai. In un caso, un uomo che era “sballato” con una combinazione di antidepressivi e tranquillanti, andò allegramente a fare una serie di rapine nella sua città, in pieno giorno e senza coprirsi il volto. Un altro sottrasse allegramente denaro nonostante questo venisse registrato su tutti i computer della compagnia. Entrambi gli uomini pensavano di essere in cima al mondo.
Quarto, alcune persone diventano talmente magnetizzate farmacologicamente, da perdere il controllo di se stessi e perpetrare delle orrende azioni distruttive. Il mio libro apre con la storia di un uomo altrimenti cortese e gentile, che è diventato talmente agitato dopo aver assunto antidepressivi, che guidò la sua macchina contro un poliziotto investendolo, gli prese la pistola e cercò di uccidersi. In un altro caso, un ragazzo di dieci anni che non soffriva di depressione, si impiccò dopo aver preso uno stimolante prescrittogli per l’ADHD.
*Secondo Breggin, l’agnosonosia intossicante spiega il fenomeno della persistenza, riscontrabile nei pazienti psichiatrici, a voler seguitare l’assunzione di psicofarmaci anche dopo che gli effetti collaterali mentali e comportamentali sono divenuti severi e invalidanti.
Quello che mi ha particolarmente colpito, è che di quelli che sono sopravvissuti, nessuna delle persone che avevo esaminato ha reiterato simili azioni dopo aver cessato l’assunzione degli psicofarmaci dannosi. Non ho riscontrato alcuna recidività tra i casi da me esaminati, i quali avevano smesso di assumere gli psicofarmaci. Effetti simili si possono avere anche con l’alcool o le droghe da strada. Quando una persona è ubriaca pensa di essere al centro della festa, quando in realtà ne è la morte. E naturalmente l’intossicazione da alcool e da droghe da strada è collegata a una grande quantità di crimini e violenza. Ma c’è una differenza tra l’effetto di quando si assume alcool o altre droghe di propria iniziativa o quando si prendono droghe prescritte da un medico. La maggior parte delle persone credono che il loro medico non darebbe loro mai qualcosa che potrebbe farli diventare violenti, farli commettere suicidio o semplicemente farli impazzire. Spesso il medico rassicura l’ignaro paziente, dicendogli che ha bisogno di assumere un dosaggio maggiore degli psicofarmaci che lo stanno facendo impazzire. Nella maggior parte degli stati la legge riconosce la differenza tra un’intossicazione da sostanze prese di propria iniziativa e da quelle prescritte da un medico. Se si fa qualcosa di irresponsabile sotto l’influenza dell’alcool o di una droga illegale, è probabile che la legge vi ritenga responsabili. Avreste dovuto tener conto che potevate intossicarvi, e avreste dovuto prevederne le conseguenze. Ma se vi è stato prescritto uno psicofarmaco, specialmente senza che vi sia stato dato nessun avvertimento circa i rischi, questo viene chiamato intossicazione involontaria. Non siete consapevoli dei rischi e dei danneggiamenti; avete semplicemente seguito la prescrizione del vostro medico assumendo qualcosa che ritenevate potesse giovarvi. La legge si mostra più clemente verso i casi di intossicazione involontaria. Molti Stati riconoscono una difesa di non colpevolezza quando si tratta di intossicazione involontaria. È importante capire che tutte le sostanze psicoattive compromettono le funzioni cerebrali superiori, deteriorando la capacità di giudizio. Persone che sono un po’ brille a causa dell’alcool o un po’ alticce a causa della marijuana possono percepirlo come qualcosa di piacevole. Ci sono persone che possono sperimentare sollievo dall'anestesia emotiva o dall'essere artificialmente su di giri mediante gli psicofarmaci. In ogni caso si tratta di una disfunzione del cervello, e il discernimento è sempre compromesso.Non ho obiezioni all'uso occasionale e responsabile di droghe ricreative come l’alcool. Ma non credo che una droga (o un farmaco) possa aiutare le persone a risolvere i loro problemi personali. Gli psicofarmaci funzionano causando danni alle funzioni del cervello, e quando siamo sotto stress e abbiamo problemi da risolvere, abbiamo bisogno di un cervello e una mente che funzionino appieno. Abbiamo bisogno di essere capaci di totale responsabilità di noi stessi e di pensare al nostro problema con chiarezza razionale. Tutti gli psicofarmaci danneggiano queste funzioni mentali superiori. Anziché di un farmaco necessitiamo di coraggio, determinazione, autodisciplina e forti principi per affrontare e superare i nostri problemi personali. Questo ci porta a quello che io chiamo Il Principio Fondamentale — il ritornello del mio report settimanale:
Proteggere la libertà - Essere sempre responsabili - Esprimere gratitudine per tutti i doni e tutte le opportunità
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