Foto’s (gemaakt door Grietje Keller): |
Articolo da: https://tekeertegendeisoleer.wordpress.com/category/wetswijziging_bopz_wet_verplichte_ggz/
La protesta a Utrecht (Olanda) del 6 maggio
Sabato pomeriggio, 6 maggio 2017, a Utrecht, Paesi Bassi, si è svolta una marcia di protesta contro la coercizione in psichiatria. La protesta è stata organizzata da Mind Rights, Enik Recovery College e Mad Pride Nederland. Un gruppo variopinto di quasi un centinaio di persone ha attirato l’attenzione con striscioni dai colori vivaci e slogan di protesta come ad esempio: “Proibire la coercizione nella cura della salute mentale”, “La coercizione non porta al benessere”, “Cura è attenzione”. Il gruppo ha anche distribuito volantini, che spiegano il motivo per cui la coercizione non appartiene alla cura della salute, e che danno informazioni sui diritti umani.
Contro la riforma olandese della legge sul “Trattamento sanitario obbligatorio in ambito psichiatrico”
La protesta di Utrecht era rivolta contro la coercizione nella cura nell’ambito della salute mentale, e in particolare contro le proposte di legge che dovrebbero facilitare la coercizione. “Queste proposte di legge estendono le opzioni di uso della forza. Ma l’uso della forza non aiuta. In realtà peggiora le cose. Vietate la coercizione e organizzate una buona cura”, dice l'organizzatrice della protesta, Jolijn Santegoeds, che è un’esperta con esperienza.
Ricordo
Durante la protesta, il gruppo si è fermato al Monumento della Resistenza presso la Cattedrale, per ricordare le persone che hanno sofferto sotto la psichiatria, allora come oggi. Sono stati lasciati dei fiori e Martijn Kole di Enik Recovery College ha tenuto un bel discorso “La libertà è il nostro più grande regalo, e forse nel contesto della libertà, le nostre voci saranno ascoltate, e la voce di nessuno verrà persa”.
Messaggio al Senato olandese
Il gruppo variopinto ha continuato il suo giro per la città di Utrecht che si è concluso a Mariaplaats, dove c’era la senatrice Marleen Barth (PvdA) per ricevere il messaggio di protesta del gruppo. La promotrice Jolijn Santegoeds ha riassunto il messaggio della protesta: “Sappiamo per esperienza che la coercizione non contribuisce al benessere. La Convenzione ONU sui Diritti Umani delle persone con disabilità afferma in modo molto chiaro che l’aver bisogno di un supporto non può essere motivo di privazione della libertà, e nessuno dovrebbe perdere ogni diritto nel momento in cui ha bisogno di un sostegno. Perciò ravvisiamo nella proposta di legge sul Trattamento Sanitario Obbligatorio in Psichiatria una violazione dei diritti umani, e chiediamo di bloccare questa proposta di legge”.
Marleen Barth ha detto: “Conosco Jolijn da molti anni, ed è importante che questo segnale venga preso in considerazione. Sono venuta soprattutto per ascoltare. Non ho ancora un’opinione al riguardo, ma sto leggendo le proposte di legge. C’è un pacchetto di mezzo metro di carte sulla mia scrivania. Prima ci sarà una riunione di esperti e Jolijn è stata invitata, poi il Senato farà delle domande al Governo”.
Il successo dell’azione
È stata una protesta di successo. Ci siamo mobilitati per i nostri diritti e ci siamo fatti vedere e sentire. La protesta ha portato ad una maggiore attenzione su questo tema.
Intervista televisiva del 5 maggio
Il 5 maggio, Festa nazionale della Liberazione nei Paesi Bassi, un servizio televisivo sulla coercizione nella cura della salute mentale è andato in onda sul II° canale alle 6:30 (Hallo Nederland, Omroep Max), con un’intervista con l’esperta di esperienza Jolijn Santegoeds sulla protesta di Utrecht. Anche la terapista Yolande Voskes ha affermato che il divieto della coercizione produce una buona cura.
Guarda qui il broadcast della trasmissione televisiva (il report inizia dopo 5 minuti): https://www.omroepmax.nl/hallonederland/uitzending/tv/hallo-nederland-vrijdag-5-mei-2017/
E’ stato fatto anche un video (vlog) della protesta contro la coercizione in psichiatria del 6 maggio, da Rogier Hop: https://www.youtube.com/watch?v=OWznUdWJj84
Le foto della manifestazione sono sul blog olandese di Jolijn Santegoeds www.ggzleed.nl
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