http://www.associazioneantigone.it/news/antigone-news/3020-giovane-suicida-a-regina-coeli-l-ultima-lettera-inviata-al-fratello
Nella giornata di ieri Antigone è stata contattata dalla madre del giovane ragazzo suicidatosi nella tarda serata di venerdì presso il carcere di Regina Coeli. La donna ci ha inviato l'ultima lettera che suo figlio aveva spedito al fratello lo scorso 16 febbraio, affinché fosse resa pubblica.
Nel settembre dello scorso anno il
giovane era stato collocato in Rems a Ceccano. Dopo due episodi di
allontanamento e irreperibilità, al momento del ritrovamento da parte
dei Carabinieri un magistrato decise per la custodia cautelare in
carcere, nonostate lo spirito della legge sia quello di favorire misure
cautelari non detentive.
Nella lettera emergono con chiarezza la
difficoltà psicologiche di cui soffriva il ventiduenne che fa
riferimento anche all'ipotesi di suicidarsi.
"Dopo aver letto questa lettera -
dichiarano Patrizio Gonnella (presidente di Antigone) e Stefano Cecconi
(campagna Stop OPG) - dobbiamo ribadire quanto già affermato da noi
ieri, il punto nel caso specifico non riguarda la prevenzione dei
suicidi in carcere. Non dobbiamo interrogarci se fosse giusto che quel
ragazzo avesse in cella con sé le lenzuola o altri oggetti che avrebbe
potuto utilizzare per togliersi la vita. Il punto è che persone, ancor
più così giovani, con problematiche di questo tipo, devono essere
affidate al sostegno medico, sociale, psicologico dei servizi delle ASL
territoriali e non messe dietro le sbarre di una cella. Non possiamo
trattare persone con problemi di salute come se fossero dei criminali
pericolosi. Dobbiamo quindi interrogarci sul perché questo non sia
avvenuto. Dobbiamo farlo affinché casi come questo del ventiduenne non
tornino a ripetersi".
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