NO!PAZZIA INTERATTIVA
Volantino in distribuizione a Roma dall'associazione (sez. romana in costruzione) "Utenti, exUtenti, Sopravvissuti ai servizi di salute mentale", ai familiari e amici degli utenti . (Puoi scaricare anche in formato .rtf zippato per stamparlo con qualsiasi word processor sotto Windows già formattato in cinque pagine A4 -adattare l'ultima riga. Probabilmente a Roma sarà distribuito insieme al primo capitolo di "Peter Breggin: Trattamenti disabilitanti il cervello in psichiatria" )
ai genitori, ai familiari, agli amici
dei . . 'bisognosi di servizi di salute mentale'
dei . . 'bisognosi di servizi di salute mentale'
siamo ex utenti e sopravvissuti ai servizi di Salute mentale,
facciamo
presente che, nonostante quel che dicono i medici normali e i medici
psichiatri, è tutt'altro che certo che per i "problemi" di "salute
mentale ci sia una autentica malattia medica sottostante. In
nessuna delle 'malattie psichiatriche' [psicosi, schizofrenia, mania,
paranoia, maniaco-depressione, depressione, borderline, ..], risulta
infatti alla scienza medica seria che ci sia un autentico danno al
cervello - cioè tessuti danneggiati, tessuti diversi dal
normale; nemmeno la tanto conclamata negli anni '80 concentrazione
diversa o inefficienza nell'emissione o ricezione di neurotrasmettitori
nel cervello è risultata ora confermata. Quindi la competenza della
medicina - in particolare di quella psichiatrica - è tutt'altro che
certa, dato appunto che nel cervello dei diagnosticati "malati mentali",
non risulta a tutt'oggi anno 2002 un effettivo danno né biologico né
biochimico. Quella che ora è comunemente chiamata "pazzia", può quindi
in realtà essere non una malattia medica ma, con altrettanto se non
maggiore avvicinamento al vero, una malattia esclusivamente psicologica o
addirittura nessuna malattia ma solo una concezione di sé e del mondo diversa e un po’ strana. Questo effettivamente sostiene chi di noi è “sopravvissuto” a ciò che è chiamato ‘pazzia’: una
convinzione nuova, una nostra nuova attività, un nostro nuovo ruolo,
spesso è vero più sperato e automontato che possibile e reale. Ma si
tratta sempre e solo di un a convinzione, non di una vera malattia! Facendo eccezione per i malati dei morbi di Alzeihmer, Parkinson,
mucca pazza, sifilide, cancri al cervello, intossicazioni da vernici ..;
per cui si riscontrano effettivi danni al cervello, ma di questo si
occupano i medici neurologi. [...]
Attualmente la situazione, quale riscontrata nei
centri di ricerca medica più avanzati del mondo, è che una effettiva
malattia medica non risulta. [...] (La psichiatria continua però
imperterrita a sostenere che si stanno trovando primi risultati, rimedi
più efficienti. Nonostante che i suoi rimedi, dalla malaria
artificiale alla lobotomia all'elettrochoc e ora i psicofarmaci
neurolettici, sono sempre e solo una ingiuria alla medicina, un
danneggiamento certo, un tradimento del giuramento di Ippocrate ..!..)
Se è così, se effettivamente una vera malattia
medica non c'è, allora quella sostenuta dall'impazzito è una semplice
concezione nuova e strana di sé e del mondo, una semplice opinione:
Talvolta ci si crea una convinzione religiosa più o meno eretica ,
talaltra si recupera convinzioni di magia popolare tipo malocchio, altre
volte è una intuizione di un sé importante,.… Se è così, allora sono
molto più competenti a parlare e discutere con noi 'impazziti' un
filosofo, o un esperto di religioni e di storia delle religioni, oppure
di tradizioni popolari, o un umanista, o se ci sono problemi legali o di
interessi un avvocato, o .., che uno psichiatra - dato che non risulta
un difetto medico sottogiacente e gli psichiatri non sono competenti
sugli argomenti a cuore all'"impazzito".
Lo psichiatra con i suoi farmaci soltanto seda
ed attutisce l'eccitazione dell'impazzito, senza poterci e volerci
ragionare con lui - sia per sostanziale ignoranza incompetenza circa la
particolare convinzione "strana", sia perché la tradizione psichiatrica
gli dice che c'è una malattia e il ragionamento è insensato in sé. Col
risultato che la "convinzione pazzesca" non è discussa di fronte ad un
competente, che magari potrebbe in parecchi casi risolverla nel suo
merito rilevandone inconsistenze e difficoltà e avanzando obbiezioni,
ma solo sopraffatta dalla sedazione farmacologica. Col risultato che la
stessa convinzione probabilmente sarà riproposta quasi identica al
prossimo impazzimento (normalmente per ogni "pazzo" succede in questa
cultura di ‘impazzire’ più volte, in tempi anni successivi, sia che stia
sotto farmaci che senza).
Secondo noi '"sopravvissuti" la 'cura' della
pazzia avrebbe quindi, nei centri di Salute mentale, molte più
probabilità di riuscita se ci fossero molti meno - o affatto -
psichiatri e psicofarmaci e molti più esperti in vari rami di conoscenza
(filosofi, storici delle religioni e delle tradizioni popolari,
umanisti, legali, semplici persone di buon senso, ...).
Ciononostante gli psichiatri, compresi molti
cattedratici universitari , o per orgoglio di non volersi confessare
incompetenti, o spesso al soldo più o meno diretto dell'industria
farmaceutica molto interessata alla cosa - vendere psicofarmaci -, non
riconoscono l'inconsistenza del loro mestiere. Gli psichiatri sono
attualmente a capo in tutte le strutture di Salute Mentale statali sul
territorio e in grande preponderanza come personale di grado superiore
in ciascuna (gli psicologi e psicoterapeuti, dove ci sono, sono in netta
minoranza, senza voce). Pressoché nessuno di tali psichiatri manifesta
né tanto meno denuncia -alla popolazione, ai familiari, ai 'malati'- i
dubbi sostanziali del loro agire. Non riteniamo che ci sia malizia in
loro, anche perché molti si sono laureati prima che fossero fatte misure
e avute prove contrarie nette (anni '90); essendo un fatto che i
dipartimenti universitari di psichiatria, i soli ad avere i dati della
ricerca mondiale, non hanno mai resi pubblici i dubbi , non hanno
pubblicizzato la sostanziale incompetenza della medicina psichiatrica
quale viene risultando sempre più netta nei luoghi di ricerca - il non esserci malattia medica! che non si può curare con mezzi medici una malattia che non è medica !
(al massimo si tratta, ripetiamo di una malattia psicologica, ma
nemmeno!: un aver problemi di vita anche gravi, aver dormito poco,
essere troppo su di giri; le allucinazioni – che non abbiamo sempre -
sono un fenomeno connaturale all’uomo seppur straordinario dovuto alla
eccitazione al non dormire, allo stress, ..[ per convinzioni di tipo
magico ed allucinazioni : vedi nota (*)] ). Tutti gli psichiatri
coprono nascondono questa non-competenza di fondo sempre più palese, si
spalleggiano tra di loro, minimizzano questa débacle teorica e pratica
della psichiatria, compresi nel coprirsi a vicenda anche molti colleghi
di medicina generale, in modo da non far perdere alla categoria il
mestiere e il lavoro.
E, a questo scopo, anche gli psichiatri più
informati e responsabili, rimandano non rendono pubblica la loro
incompetenza sempre più manifesta nei risultati della ricerca, aspettano
e accettano nuove ipotesi nuove prossime misure; molti anche accademici
vantando prossimi certi riscontri alla loro teoria di base - che la
pazzia sia una malattia -, rinviando sempre e tacendo i sempre più
pesanti dubbi. Queste nuove teorie e nuove prove risultano anno dopo
anno sempre inconsistenti, nonostante l'ampia pubblicizzazione sui media
dei primi risultati come certi e veri, poi sconfessati da misure più
rigorose. L'industria farmaceutica sostiene a spada tratta, con ampi
finanziamenti, queste teorie filo-psichiatria-tradizionale, spesso
distorcendo a suon di finanziamenti e prebende le ricerche e i controlli
clinici. Gli psichiatri sperano e continuano a ribadire pubblicamente
che la medicina nella specializzazione psichiatria sia competente per
ciò che è chiamato popolarmente "pazzia". Col risultato che nei media,
stampa televisione, le associazioni degli psichiatri, sempre in stretto
connubio con l'industria farmaceutica, riescono a far apparire come
eresia qualsiasi messa in dubbio della competenza psichiatrica - e
dell'efficienza e non dannosità dei farmaci -.
Ma una cosa è il vantarsi competenti, altra cosa
è l'esserlo. Una cosa è che i farmaci curino, altra che solo
attutiscano il cervello ben presto danneggiandolo.
Infatti il danno più grave gli psichiatri lo fanno con il loro uso a tempo indeterminato dei farmaci antipsicotici -
se lasciati fare li somministrano a vita ! - (attualmente i
'neurolettici' Haldol Serenase Largactil Semap Orap Mellaril Moditen ..
compresi i nuovi Zyprexa Risperidone .. e i sali di litio).
Queste sostanze non curano una malattia - che
ripetiamo non risulta esserci - ma solo riducono il funzionamento di
tutto il cervello, distorcendo alcune funzioni, al fine di avere il
risultato desiderato di attutire in parte - ma non sempre - i sintomi
indesiderati (stato di eccitazione, delirio, allucinazioni) e
simultaneamente ridurre la volontà e la prontezza di reagire ed agire -
(**). Quest'ultimo effetto, ridurre la volontà e la abilità e prontezza
di agire e reagire, è altrettanto desiderato anche se quasi mai
confessato esplicitamente; ma fa parte della ragione storica della
psichiatria, il compito di tenerci sicuramente buoni anche relegando e
rinchiudendo, il funzionare come controllori dell'ordine, prima nei
manicomi ora con la camicia di forza chimica degli psicofarmaci
debilitanti. (***)
E questa funzione di controllo fa parte è
succube del pregiudizio sociale e culturale che ritiene i 'pazzi' più
pericolosi delle persone normali. Molti degli stessi psichiatri hanno
questo pregiudizio, rispetto noi. Ma questo è perché la categoria dei
'pazzi' è costruita artificialmente come bidone-contenitore in cui si
mettono tutti quelli guardati con diffidenza dalle 'persone perbene',
tutti quelli che hanno compiuto atti apparentemente immotivati anche
pericolosi, gli si dà in più una caratteristica unificante di 'malati
nel cervello' /che non risulta/, li si tratta tutti con diffidenza
privandoli dei diritti e trattandoli male; data questa costruzione del
contenitore ‘pazzia’ mettendoci tutta la “feccia”, che noi ‘pazzi’ si
risulti effettivamente un po’ più pericolosi dei 'normali' sarebbe
ovvio: ma nemmeno questo, una nostra maggiore pericolosità, risulta
dalle indagini statistiche obbiettive, non risultiamo più pericolosi dei
'normali' (****)!
Il fatto è che c’è un pregiudizio
culturale contro i pazzi e la pazzia, del tutto simile a quello che
colpiva gli ebrei sotto il nazismo. Parecchie cause concorrono a formare
il pregiudizio: conviene avere un capro espiatorio su cui riversare le
frustrazioni personali e sociali; conviene che chi non è del tutto
compatibile con la cultura con la religione con il quartiere con la
famiglia, sia emarginato; (effettivamente siamo poco compatibili); i media giornali televisione ci guadagnano in ascolto a tenerci in prima pagina ;
c’è sempre nel vicinato qualcuno pronto ad aizzarci contro gli altri,
anche per farsi avanti e farsi vedere paladino dell’ordine per mire di
carriera politica ..
Nel caso di fatti di sangue in cui sia coinvolto
un ‘pazzo’, il tenerci i giornali la televisione le chiacchiere dei
vicini e dei capannelli di persone subito in primo piano e più a lungo
(rispetto altri fatti di sangue mafia litigi errori della polizia ,
messi ad es nei giornali nelle pagine interne e in piccolo e per un
giorno solo..) ci fa risultare agli occhi della gente più pericolosi di quanto in realtà siamo. Dalla ricerca citata ed altre simili, gli
ex ricoverati in reparti psichiatrici non risultano apprezzabilmente
più pericolosi, per fatti di sangue, degli altri comuni mortali (****).
Un effetto collaterale di tutti gli psicofarmaci
è che tutti sono assuefacenti, perché il corpo reagisce alla immissione
della molecola estranea producendo come reazione proprie sostanze
biologiche, queste sono responsabili di alcuni degli "effetti
collaterali". Questa produzione continua per settimane anche se si
smette il 'farmaco', rendendo difficoltosa la dismissione se effettuata
troppo velocemente (reazioni di angoscia, nausea, vomito, effetti
parkinson quali tremori rigidità ..), aumentando con ciò la probabilità
di 'ricadute'. Infatti molti di noi abbiamo 'ricadute' proprio perché
spesso, per niente informati ma stanchi dei numerosi "effetti
collaterali" debilitanti che sempre tali farmaci portano e della nostra
schiavitù ad essi, li dismettiamo di colpo incappando in questi effetti
di assuefazione angoscianti che diventano un'ulteriore causa a mandarci
fuori giri !
Perciò è non facile dismetterli spesso
controproducente se troppo rapidamente e non bene informati. L'industria
farmaceutica cerca di tener nascosti al massimo questi effetti di
assuefazione, che invece ci sono pressoché sempre, bastano alcune
settimane di regime. Gli psichiatri se non si insiste molto
fermamente, sia per loro timore di questi effetti che per paure di
responsabilità burocratiche caso mai combinassimo qualche guaio, i
farmaci antipsicotici non li dismettono mai ! Perciò
se uno psichiatra prescrive un farmaco chiedergli che metta per
iscritto la dose e il tempo massimo di durata, in modo da
responsabilizzarlo personalmente legalmente se danni irreversibili (cosa
abbastanza frequente: discinesia tardiva - di solito sbavare permanente
irreversibile; spasmi irreversibili ; sindrome maligna da neurolettici -
mortale se non diagnosticata; aumento di rischio di morte se infarto
anche leggero; talvolta diabete ; .. .).
Però un grosso danno degli psicofarmaci
antipsicotici, non sempre chiaro ai familiari e genitori e accuratamente
sottaciuto dagli psichiatri a noi utenti, è che tali
psicofarmaci somministrati per un periodo medio e lungo ci rendono
praticamente inabili e disabili al lavoro e ad impegni personali.
E' vero che dopo l'impazzimento abbiamo poca voglia di tornare
all'attività e al lavoro di prima, ma questo non si significa che non
possiamo dedicarci ad una nuova attività. Ma con i farmaci, anche se a
dosi bassi, le iniziative non si riesce a portarle a termine, proprio
per l'effetto dei farmaci di togliere la decisione; inoltre quasi sempre
risultiamo fisicamente debilitati anzi spesso resi proprio disabili dai
farmaci (ingrassamento eccessivo, riflessi rallentati, rigidità degli
arti, movimenti appesantiti e strascicare gli arti, sbavare continuo,
tremori alle mani, spasmi): in queste condizioni, con in più una
sfiducia in sé stessi e debilitazione psicologica, è chiaro che possiamo
fare solo un lavoro per modo di dire, un lavoro "protetto". Ma questo non per la pazzia ma per la cura, per i farmaci !
Per i programmi dei “centri di recupero alla socialità e al lavoro” è
come voler dare con una mano quel che con l'altra ci tolgono i loro
compari dei centri di "diagnosi e cura". I due centri sono spesso uno a
fianco all'altro, ma ..cane non mangia cane ! guai se uno del lavoro si
permette di criticare uno della cura ! E d'altra parte sono entrambi
burocrati, a nessuno dei due interessa il risultato, solo lo star
lontano da possibili guai e perciò gli psicofarmaci perennemente
attutenti vanno bene ad entrambi !
Infine non va dimenticato che gli psicofarmaci
psicotici, a causa del perturbare tutto il corpo, riducono di fatto la
vita., la durata della vita risulta da dati statistici ridotta. In
particolare c'è un aumento considerevole del rischio di morte se si ha
un infarto, a cui normalmente si sopravvive, ma sotto neurolettici non
si fa in tempo ad avere il soccorso. I farmaci neurolettici possono
risultare mortali per la "sindrome maligna da neurolettici" una febbre
alta simile ad influenza ma dovuta ai neurolettici, spesso mortale se
non riconosciuta.
Per tutti questi motivi noi utenti, ex utenti, sopravvissuti ai servizi psichiatrici,
CHIEDIAMO AI GENITORI, AI FAMILIARI ED AMICI
di non lasciarci nelle grinfie della psichiatria e degli psicofarmaci. Di lottare
intanto perché nel personale dei Centri di Salute Mentale (CSM), dei
Distretti di Salute Mentale (DSM), dei Centri Diurni, delle
Case-Famiglia e le altre istituzioni statali di salute mentale,
la componente e l'importanza degli psichiatri sia ridotta di molto e
corrispondentemente aumentato il numero e l'importanza di assistenti
sociali, umanisti, filosofi, .. (siamo un po’ diffidenti
rispetto gli psicologi e psicoterapeuti, che non prendano la presunzione
e la direzionalità degli psichiatri, recandoci come loro più danno che
vantaggio ..)
di controllare e richiedere agli psichiatri che gli psicofarmaci siano dismessi prima che avvenga l'assuefazione
(entro circa massimo due mesi) o che altrimenti gli psichiatri siano
poi disposti a mettere in atto su successiva richiesta una procedura di
dismissione da loro controllata (è controproducente smettere gli
psicofarmaci di colpo, c'è assuefazione sia biochimica che psicologica,
nonostante che l'industria farmaceutica e gran parte degli psichiatri
mettano il fatto molto in sordina).
!! Non fidarsi della psichiatria farmacologica, non lasciarci deteriorare sempre più dagli psicofarmaci !!
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CHE FARE ALTRIMENTI ?
Tenere ben presente che ci sono solo due vie: o quella psichiatrica
(malattia medica del cervello ancora non provata, cure farmacologiche
di fatto eterne: è un fatto che le "cure" dopo i primi risultati
apparentemente buoni - non sempre -, poi debilitano e deteriorano sempre
più il corpo lo spirito il cervello portando a risultati di vita sempre
più cattiva) o quella non-psichiatrica per cui ciò che è
chiamato pazzia è un "viaggio mentale" di esplorazione e ricerca di una
nuova identità e nuovo ruolo di sé, spesso è vero non solo mentale ma
comportante nostre pretese eccessive ed assurde, ma che va per quanto
possibile lasciato percorrere autonomamente.
[I tentativi di compromesso, come una
psicoterapia sotto psicofarmaci, sono secondo noi quasi sempre una
cavolata, specialmente se gli psicofarmaci sono neurolettici, sempre
danneggianti e riducenti la capacità di scegliere e decidere]:
INFORMATE BENE L'INTERESSATO su queste due alternative, POI LASCIATELO SCEGLIERE e rispettate le sue decisioni
INFORMATE BENE L'INTERESSATO su queste due alternative, POI LASCIATELO SCEGLIERE e rispettate le sue decisioni
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LA VIA SECONDO NOI EX-UTENTI E SOPRAVVISSUTI : (consigli ai familiari ed amici):
1. Prima di tutto tener ben presente che non si
tratta di un problema medico. Al massimo il medico può dare un
tranquillante per due o tre giorni, oltre e più è un arbitrio
danneggiante.
2. Tener ben presente che c'è una esagerazione negativa contro gli "impazziti", che la pericolosità
non è molto diversa da quella dei "normali", che noi siamo nel 99% dei
casi responsabili (le associazioni utenti - exutenti - sopravvissuti
chiedono una responsabilità giuridica pari a quella dei "normali")
3. Trovare, leggere e far conoscere all'
"impazzito", insistere che ne prenda visione, materiale sulla pazzia
prodotto da ex utenti e sopravvissuti.
4. Poi dare un po’ di tempo (parecchi mesi)
senza assillarlo troppo per permettergli di proseguire fino a portare a
termine il suo "viaggio mentale". Ribadendo pure le proprie convinzioni
contrastanti quelle nostre avventate (non far finta di darci ragione e
poi tramarci contro, ma fermamente dire che non si è d'accordo sulle
nostre convinzioni; che non si è in grado e non si vuole appoggiarci;
che è meglio che ci pensiamo meglio che controlliamo meglio le nostre
convinzioni). Cioè meglio non mentire, dire sempre quel che si pensa
veramente. Però non pretendere di poter convincere che è una chimera
impossibile, noi abbiamo a torto o a ragione i nostri motivi per credere
a quel che crediamo, uno di questi è probabilmente non darvi più
ragione.
5. Meglio che stabilite per questo tempo 4. dei paletti fermi, come una diaria mensile di appoggio minimo, ma non condizionata a
· non condizionata a dover prendere farmaci, ad andare al centro d'igiene mentale.
· non condizionata a "tornare sulla retta via", riprendere il vecchio lavoro (per il tempo del "viaggio" in generale di tutto si ha voglia o non-voglia tranne che di tornare al lavoro di prima.
· dateci un margine di autonomia (orari di entrare ed uscire di casa, domande "che hai fatto oggi".., almeno pari se non più ampi di prima dell'impazzimento.
6. Spesso è anche opportuno se non necessario un
posto o un periodo di vita autonoma separata dalla famiglia, o un
alternarsi fuori-dentro la vecchia famiglia. Per questo se possibile
dare il minimo necessario ma non andare a controllare, dare la completa
autonomia.
7. La nostra vita è la nostra, voi non siete più responsabili di noi, lasciateci andare per la nostra via.
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NOTE:
(*) Convinzioni di tipo magico, magico-religioso, .., ed allucinazioni : E' molto frequente che l'impazzimento
-chiamato dagli psichiatri episodio maniacale o schizofrenico acuto o
acuzie- consista in un crearsi una convinzione di importanza magica di
sé, di sé quasi-magicamente molto importante, talvolta di esplicito
mondo magico attuale malocchio fatture ecc, talvolta di fenomeni
religiosi miracolosi vissuti in prima persona, che ci si monti la testa
in questo. Si tratta di un normale modo umano di trovare soluzioni in
casi estremi, soluzioni appunto di tipo religioso o di tipo magia
popolare, ed insistere a volerci credere acriticamente, fideisticamente,
totalmente. Questo fenomeno è acuito dal fatto che in condizioni di
angoscia di stress e spesso di privazione di sonno è proprio della
natura umana che si abbiano prime allucinazioni sensoriali: Queste
allucinazioni - 'voci', visioni, ..- sono prese per vere e ci
autoconvincono dell'esistenza attuale di un mondo magico-religioso e di
noi attivi in esso. Ebbene ? Secondo noi non c'è affatto differenza
nelle nostre "allucinazioni" e nelle 'voci' visioni dei santi autentici,
solo che noi sbagliamo a vantarcene e a montarci la testa a causa loro
.. . Secondo noi indicano anche a noi una direzione giusta
(ma solo una indicazione, spesso hanno solo un valore temporaneo,
quasi mai vanno prese alla lettera, è più importante il senso globale o
il senso simbolico. Non dovremmo montarci troppo la testa a causa loro,
come invece purtroppo gran parte di noi fanno, anche per mancanza di
informazioni nella cultura, mancanza di religioni aggiornate, pochi
ragguagli di ex 'pazzi' ..) E' comunque un errore il non considerarle
indicazioni valide da parte di tutta la cultura, e il considerarle
completamente prive di senso e valore da parte degli psichiatri …
(**) Effetti e danni degli
psicofarmaci neurolettici (Haldol Serenase, Largactil, Semap, Orap,
Mellaril, Moditen, …., i nuovi Risperidone, Zyprexa, .., :
vedi ad es. Peter R.Breggin : Brain-Disabling Treatments in Psichiatry , Springer Publishing Company; 1997; Peter R. Breggin e David Cohen : Your Drug May be Your Problem
- how and why to stop taking psychiatric madication; Perseus Books,
1999. [Il tuo problema può essere causato dallo psicofarmaco: perché e
come smettere le medicazioni psichiatriche] ; www.breggin.com
qualcosa in italiano in No!Pazzia http://www.nopazzia.it/indice.html cartella "Psicofarmaci"
e in Osservatorio Italiano sulla Salute Mentale http://www.oism.info/
(***) La funzione di controllo sociale
della psichiatria (non medica ma coercitiva) : Giorgio Antonucci (medico
collaboratore di Franco Basaglia): "Il pregiudizio psichiatrico" Eleuthera 1998; Giuseppe Bucalo (operatore in Salute mentale in Sicilia): "Dizionario Antipsichiatrico", Sicilia Punto L edizioni, Ragusa 1997.
(****) Non pericolosità per fatti gravi
: a parte il gridare e l'inveire su cui siamo più in alto del normale,
per fatti gravi come di sangue non risulta che i dismessi da ricoveri
psichiatrici risultino statisticamente più pericolosi dei 'normali' di
pari ambiente e situazioni. Vedi ricerca compiuta per conto della più
importante Associazione di Familiari Usa "NAMI" (è filopsichiatrica),
dall'istituto universitario "Fondazione Mac Arthur"
http://macarthur.virginia.edu/
(parzialm. tradotto in No!Pazzia http://www.nopazzia.it/nonpericolosi )
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Utenti, Ex utenti, Sopravvissuti ai servizi di
Salute mentale (assoc. in costruzione localmente e nazionale)
https://www.inventati.org/mailman/listinfo/utenti-exutenti-salutementale
---- No!Pazzia http://www.nopazzia.it - gruppo di Roma, 1 dic 002
Volantino di 5 pagine prodotto, 1 nov 002, presso la Libreria Anomalia, via dei Campani 73 – Roma -
invia opinioni e commenti con email a interattiva@nopazzia.it
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