T.S.O. per i politici scomodi?
Julia Bonk in Italia è poco conosciuta. Su di lei si trovano solo
poche notizie, sulle testate italiane in rete, dal seguente tenore: “I politici
più sexy del mondo”, “Le politiche più gnocche”, “Donne politiche più belle” e
“Le foto dei politici più sensuali” ecc. Fuori dal coro solo un paio di
contributi: “Julia
Bonk, la più giovane politica tedesca
eletta al Parlamento dello Stato di Sassonia, Germania” del sito di amma-italia
e un articolo sul Corriere della Sera
datato 30.08.2005 dal titolo: “E
«Julia la rossa»
va al soccorso della sinistra in calo” nell’articolo si legge:
“La
più giovane deputata della storia tedesca a sedere in un Parlamento regionale si
chiama Julia Bonk, ormai «Julia la rossa» [… ] Alla prima
seduta parlamentare del 2004 indossava una t-shirt con la scritta «Schöner
leben ohne Nazis»,
«Si vive meglio senza nazisti»: lo ha fatto in Sassonia, dove l’estrema destra si era
appena aggiudicata il 9,4% dei voti e 12 seggi nel Landtag”.
Il
4 settembre 2013 a Julia Bonk è stato fatto un T.S.O. (Trattamento Sanitario
Obbligatorio) e pare sia stata ricoverata in una clinica psichiatrica di Bonn.
A partire da quella data non ci sono sue dichiarazioni pubbliche e il 14
novembre scorso le è stata tolta l’immunità parlamentare. I suoi elettori, si
apprende da vari siti, blog, pagine face book e twitter, si accontenterebbero
anche solo di una comunicazione con la quale lei personalmente annunci ad esempio
la necessità di un periodo di pausa. In Germania già i casi Gustl Mollath, rinchiuso
in psichiatria contro la sua volontà per un periodo di sei anni e Dennis
Stephan, impegnato nell’associazione nazionale Pro Asyl (www.proasyl.de - il cui scopo è quello di
promuovere una politica a favore dei rifugiati e degli stranieri in genere), esponente
del partito Die Linke, (La Sinistra), avevano suscitato scalpore
e un’allerta dei media più attenti. Sul quotidiano della sinistra giovanile www.jungewelt.de si legge come Dennis
Stephan sia stato rinchiuso in un reparto psichiatrico giudiziario (Forensik)
per più di tre mesi (è stato rilasciato a novembre del 20013) con procedimenti
illegittimi, e di come il perito e medico Rainer Gliemann, gli abbia fatto una
perizia portando a termine il procedimento senza nemmeno averlo visto una
volta, senza aver parlato con lui e senza aver mai fatto conoscenza con lui in
passato. Il perito, sempre secondo la Junge
Welt, è famoso per le certificazioni che servono per il rimpatrio degli
stranieri richiedenti asilo o ospitalità in Germania. Il pretesto per la
reclusione di Stephan in un reparto psichiatrico giudiziario era stato un
incendio divampato nel bagno della sua abitazione. Uno dei poliziotti accorsi
aveva affermato che il piccolo incendio in bagno, causato da dei bastoncini
d’incenso, posizionati in modo inadeguato dalla fidanzata di Stephan, prima che
i due lasciassero l’abitazione, non era meritevole di ulteriore attenzione. A
nulla valsero le testimonianze della fidanzata e dei poliziotti. Durante la sua
reclusione a Stephan è stato impedito di ricevere visite, di parlare al
telefono, su ordine del primario, come dicono i giornalisti della Junge Welt, che avevano tentato di
contattarlo prima del processo. L’ordine era diretto anche alla fidanzata e
all’avvocato.
Julia
Bonk, nata nel 1986, è impegnata politicamente da quando ha 14 anni, dapprima
come rappresentante studentesca nazionale, poi eletta due volte come deputata
del parlamento regionale. Il suo sito http://www.juliabonk.de/
è molto interessante. Sulla pagina iniziale si legge: “Politica non è una
parola cattiva, ma la realizzazione della società nella quale viviamo. Politica
è quindi tutto ciò che succede intorno a noi: che alla radio io senta quasi
solo la Casting Band momentaneamente in auge o la pubblicità, che la sicurezza
dei miei dati personali sia garantita o che si parli di studenti e studentesse.
A volte la politica ha numeri da formulario, ma questi sono solo strumenti per
quello che in realtà è variegato, pluralistico e a volte rumoroso. La politica
vive di informazioni e questa homepage vuole contribuire un poco”. Sul sito si
può leggere che alcuni dei punti chiave sono: l’impegno perché il punto di
vista dei giovani rispetto ai problemi della società venga meglio percepito,
senza cadere nel giovanilismo, ritenendo anzi molto importante una discussione
tra generazioni; la politica dell’istruzione e della formazione; la questione
della protezione dei dati, dall’archiviazione fino alla videosorveglianza, in
stretta relazione con l’autodeterminazione in internet (democrazia della rete).
Ha pubblicato inoltre un importante statement sull’antifascismo, sottolineando
come l’antifascismo non si possa ridurre a una dichiarazione fatta a voce. Il
suo impegno per una politica di pace si esprime anche attraverso la
pubblicazione di documenti (segreti) riguardanti l’intervento militare della
Germania in Afganistan (Kunduzdokumente) sul suo sito e si è dichiarata
favorevole alla liberalizzazione delle droghe illegali.
Erveda
Sansi
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