lunedì 23 maggio 2016

Libertà Dalla Religione: Campagna in Supporto al Diveto Assoluto del TSO nel CRPD di Eveline Zenith

 



Libertà Dalla Religione: Campagna per il Supporto del CRPD


di Eveline Zenith

 

 articolo originale in inglese:

Libertà dalla Religione: Un racconto di una sopravvissuta alla psicoterapia che rivela eccezionale ironia
di Eveline Zenith
La nostra libertà di credere e di praticare quello che scegliamo, è correlata ai valori fondamentali della libertà e dell’autonomia. La Carta Canadese dei Diritti e delle Libertà protegge i nostri diritti, affermando che ognuno di noi ha libertà di coscienza e di religione; inoltre, non può essere avvantaggiato chi ha una fede religiosa, rispetto a chi non ce l’ha. Negli Stati Uniti, la libertà di religione è protetta costituzionalmente dal Primo Emendamento, ed è associata alla separazione tra Stato e Chiesa.

La psicoanalisi freudiana è un’ideologia religiosa, che non ha alcuna rilevanza nella mia vita. Posso solo dire che ora l’ho studiata a fondo e non è stato un compito semplice. Trovare informazioni su questa metodologia clandestina ha richiesto: ore di lavoro investigativo; un piccolo capitale in libri; la partecipazione, sotto copertura, ad un seminario psicoanalitico; sei mesi di corrispondenza via e-mail con uno psicoanalista; intensiva guarigione dall’abuso; facendo salti mortali all’interno del sistema …e a tutt’oggi non c’è rimedio. Ho fatto tutto questo per riconquistare la salute mentale dopo la terapia; la mia mente era diventata così confusa che ho dovuto interrompere bruscamente il contratto. Sono molto consapevole di quanto sono fortunata.
Ho avuto un esaurimento nervoso e ho cominciato a ri-vivere incessantemente le dichiarazioni bizzarre che mi aveva fatto il mio analista. Erano tutte vaghe, e pronunciate in tono lento ed ipnotico da un uomo che si presentava come “tabula rasa”. Non avevo assolutamente nessuna familiarità con lui e non capivo le sue intenzioni, credenze o personalità. Mi svegliavo alle tre di notte, terrorizzata e tremante, gli occhi bagnati, ricordando il suo intenso sguardo fisso, le parole taglienti, la sua gioia sadica e i suoi modi condiscendenti. Ci sono state altre volte, quando mi sentivo legata a lui, e a lui importava di me ed era una guida spirituale. La dissonanza cognitiva da sola era una tortura sufficiente a farmi impazzire!
Una volta interrotti i contatti, tutte le mie illusioni si sono disintegrate; sono diventata spaventosamente consapevole della possibilità che avesse deliberatamente abusato di me. Ha a sua disposizione il potere, la formazione e le tecniche, per mettermi sotto torchio per davvero, solo per divertimento. La ricerca che ho fatto sull’abuso emozionale è in stretto legame con le cosiddette tecniche; ero vulnerabile e non avevo idea di ciò a cui avevo acconsentito. Avrebbe semplicemente cambiato le carte in tavola ogni qual volta che diventavo più saggia; convogliando le colpe  sulla mia ipervigilanza e su  problemi di fiducia.
Non avrei mai immaginato di dover difendere la mia dignità da una istituzione che avrebbe dovuto proteggermi, e nemmeno che avrebbero respinto la mia testimonianza e che attualmente stiano cercando di farmi tacere. Il più grande, il più profondo tradimento è stato il fatto che si è trattato di un tentativo di guarire da un abuso infantile. Quel terapeuta aveva le chiavi per le mie ferite più scoperte e le ha bistrattate alla cieca. Non vi è ancora un’assunzione di responsabilità a nome della professione: o questo è considerato ammissibile o il professionista deve essere richiamato.
Ho imparato che la psicoanalisi freudiana - forse la psicoterapia nel complesso – ha la convinzione assoluta che il rapporto patologico verrà inevitabilmente rimesso in scena. Ciò significa che se siete stati abusati in precedenza, rivivrete l’esperienza durante la terapia e verrete ri-traumatizzati. Non ho ancora trovato nessuno in quell’ambito che, con un linguaggio semplice, mi potesse spiegare come funziona; non ha senso dal punto di vista razionale. Questo è un problema di accessibilità. Non è solo illogico, ma è decisamente abietto, senza l’obbligo del consenso informato. Attualmente, le autorità affermano, in buona fede, che il professionista informerà il cliente. Se conoscete il mondo dei predatori, dell’abuso e dello sfruttamento, saprete che questa è una scappatoia per la corruzione. Inoltre, se non capirete che è questo il procedimento, interpreterete il vostro terapeuta solo come colui che abusa di voi e se tutto andrà bene ne verrete fuori come ho fatto io!
Non vi è alcun valore terapeutico ad avere una guida spirituale che si manifesta come il vostro incubo peggiore, a meno che non vi sia un’alleanza terapeutica; questa può essere forgiata solo attraverso il consenso informato ad ogni fase del percorso. Il sesso, la boxe, e la psicoterapia sono simili: se una delle due persona non è partecipe, si tratta di un crimine. La psicoanalisi è convinta che i professionisti ci possano sottoporre ad un trattamento, perché secondo loro ne abbiamo bisogno; hanno un piano per noi, ma non lo rivelano. Ci sono molti seminari sull’etica, dove vengono discusse le teorie di ciò che è bene o male per i clienti, ma il rispetto effettivo dei diritti umani non viene imposto. L’intero “trattamento” procede nella totale privatezza, con parti di racconti di “transfert” di clienti scarabocchiati su blocchi di appunti, pronti per la fatturazione. Non ho mai dato il mio consenso a nessun transfert; ho sempre pensato che tutto quanto si svolgesse nel qui e ora. Tutta questa interpretazione religiosa è stata fatta alle mie spalle, quindi non c’era modo di smentirla, metterla in discussione, contestarla o anche trarne beneficio. Ho cercato in lungo e in largo, in una molteplicità di possibilità, infine ho concluso che il mio medico è delirante, sadico e aggressivo, privo di empatia e non ha altri scopi se non il denaro e il controllo. Questa conclusione è la ragione per cui oggi sono viva e vegeta.
Il motivo principale per cui sostengo il divieto assoluto di trattamenti coercitivi, è perché il danno è fatto a membri vulnerabili della nostra società, già danneggiati in precedenza e senza voce. Ci sono state fatte cose crudeli, devastanti e atroci; molte parti dei nostri corpi e delle nostre anime sono state assassinate. Nonostante la mia “capacità di agire attivamente” (agency), non posso arrivare a tutti quanti, dall’altra parte della porta. La mancanza di preparazione e la totale assenza di dialogo sul tema degli abusi nella professione della salute mentale è una negligenza criminosa, visto che si tratta del motivo principale per cui le persone utilizzano questi servizi. Anche se il Codice Etico della Psichiatria assicura esplicitamente il consenso informato, mi è stato detto dalle autorità, che davo il mio consenso semplicemente con l’essere lì.
Nell’ambito del CRPD, anche se molte sezioni affrontano gli aspetti di questo problema, mi concentro sulle sezioni 14, 15 e 16:
Articolo 14: Libertà e sicurezza della persona
1.    Gli Stati Parte devono garantire che le persone con disabilità, su base paritaria :
(a) Godano del diritto alla libertà e alla sicurezza della persona;
(b) Non siano private dalla libertà illegalmente o arbitrariamente, e che qualsiasi privazione della libertà sia conforme alla legge, e che l’esistenza di una disabilità in nessun caso giustifichi la privazione della libertà.
2.    Gli Stati Parte devono garantire che se le persone con disabilità vengono private della libertà tramite qualsiasi processo, siano, su base paritaria, titolari delle garanzie in conformità con il diritto internazionale dei diritti umani e devono essere trattati nel rispetto degli obiettivi e dei principi della presente Convenzione, anche attraverso l’assegnazione di soluzioni ragionevoli.

Articolo 15: Libertà dalla tortura o da trattamenti  o punizioni crudeli, inumani e degradanti
1. Nessuno può essere sottoposto a tortura o a trattamento o punizione crudele, inumana o degradante. In particolare, nessuno può essere sottoposto, senza il proprio libero consenso, a sperimentazioni mediche o scientifiche.
2. Gli Stati Parte devono adottare tutte le misure legislative, amministrative, giudiziarie o di altra natura, per impedire che persone con disabilità, su base paritaria, siano sottoposte a tortura o trattamenti crudeli, inumani o degradanti.
Articolo 16

Diritto a non essere sottoposto a sfruttamento, violenza e maltrattamenti

1.    Gli Stati Parte si avvarranno di tutte le misure legislative, amministrative, sociali, educative e di altra natura adeguate per proteggere le persone con disabilità, all’interno e all’esterno dell’ambiente domestico, contro ogni forma di sfruttamento, di violenza e di abuso, compresi quegli aspetti basati sul genere.

2.    Gli Stati Parte prenderanno altresì tutte le misure appropriate per impedire ogni forma di sfruttamento, di violenza e di maltrattamenti, assicurando, tra l’altro, appropriate forme di assistenza e sostegno adatte al genere ed all’età a beneficio delle persone con disabilità, delle loro famiglie e di chi se ne prende cura, ivi compresa la messa a disposizione di informazioni e servizi educativi circa i modi di evitare, riconoscere e denunciare casi di sfruttamento, violenza e abuso. Gli Stati Parte assicureranno che i servizi di protezione tengano conto dell’età, del genere e della disabilità.

3.    Allo scopo di prevenire il verificarsi di ogni forma di sfruttamento, violenza e abuso, gli Stati Parte assicureranno che tutte le strutture e i programmi destinati al servizio delle persone con disabilità siano efficacemente controllati da autorità indipendenti.
4.    Gli Stati Parte prenderanno tutte le misure appropriate per facilitare il recupero fisico, cognitivo e psicologico, la riabilitazione e la reintegrazione sociale delle persone con disabilità che siano vittime di qualsiasi forma di sfruttamento, violenza o maltrattamenti, in particolare attraverso l’offerta di servizi di protezione. Il recupero e la reintegrazione dovranno avere luogo in un ambiente che promuova la salute, il benessere, il rispetto verso sé stessi, la dignità e l’autonomia della persona e che prenda in considerazione le esigenze specifiche legate al genere, al sesso ed all’età.

5.    Gli Stati Parte dovranno porre in essere legislazioni e politiche efficaci, comprese le legislazioni e le politiche specifiche per le donne ed i bambini, per assicurare che i casi di sfruttamento, di violenza e di abuso contro le persone con disabilità siano identificati, inquisiti e, dove appropriato, perseguiti.


Traduzione dall'inglese a cura di Cristina Paderi e Erveda Sansi

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